Persone queer nel consiglio cittadino e comunale
Quattro soci di Network si ricandidano: Marco Denoth, Ivo Bieri, André Odermatt, Marcel Müller.
La Zurigo queer è ben rappresentata negli organi politici della città. Febbraio è il mese delle elezioni e Marco, consigliere comunale del PS, ci spiega croce e delizia della politica e ci illustra l’agenda politica queer di Zurigo.
«Sì, è ancora importante che le persone queer siano rappresentate in organi politici come il consiglio comunale o il consiglio cittadino di Zurigo», dice Marco Denoth, socio di Network e consigliere comunale del PS a Zurigo da 10 anni. «Siamo persone che hanno maturato esperienze di vita diverse e per questo abbiamo sperimentato un approccio diverso alla tolleranza e all’accettazione», aggiunge.
Tra i protagonisti della campagna elettorale di Zurigo quattro soci di Network che si ricandidano: André Odermatt (PS) nel Consiglio cittadino; Ivo Bieri (PS), Marco Denoth (PS) e Marcel Müller (PLR) nel Consiglio comunale. Tutte persone che, durante il loro mandato, hanno già fatto gli interessi della comunità queer.
Marco cita due importanti interventi messi in campo: abbiamo permesso all’associazione queerAltern di accedere con più facilità agli spazi abitativi per persone queer e abbiamo presentato l’intervento per i test gratuiti per le IST. Grazie alle nostre reti, in entrambi i casi abbiamo potuto contare su un sostegno trasversale da parte della politica e – anche grazie al sostegno queer nel consiglio cittadino – su tempi di attuazione molto rapidi. Siamo inoltre riusciti a far sì che vengano esposte le bandiere arcobaleno durante la settimana del Pride, obiettivo raggiunto senza troppe difficoltà grazie al lavoro del consigliere Odermatt, e a creare alloggi speciali per profughi queer. Inoltre, il Parlamento si è occupato del tema della violenza contro le persone queer.
Marco sottolinea l’importanza dei rappresentanti queer nella politica: «È questo il motivo del mio appello a tutti i soci di Network della città di Zurigo a inserire due volte le persone queer nelle liste elettorali e ad aggiungerle in ogni caso nella lista per il governo.»
Quattro domande a Marco:
Marco, i tempi della politica sono a volte molto lenti e troppo spesso bisogna aspettare a lungo prima che venga dato effettivamente seguito a interventi importanti. Tutto ciò non è frustrante?
Quando succede, sì. Ma nel caso dei test gratuiti per le IST e degli alloggi per anziani per queerAltern, il sostegno queer in consiglio cittadino ha dimostrato che i tempi possono anche essere piuttosto rapidi. Su altre questioni, però, devo spesso sollecitare il Governo. Questo è frustrante per i consiglieri e le consigliere comunali di ogni partito.
Qual è stato a livello personale il momento clou (queer o meno) dell’ultima legislatura?
Ripeto ancora una volta i due interventi di cui sopra, che io stesso ho presentato. Ma è stato meraviglioso anche passeggiare per una Zurigo tutta decorata con bandiere arcobaleno durante la settimana del Pride. Un progetto, questo, che il socio di Network André Odermatt, in veste di consigliere cittadino, è riuscito a realizzare senza troppe difficoltà.
E cosa ti ha invece davvero indignato?
Sono rimasto molto sorpreso quando il PLR, come unico gruppo, si è opposto all’intervento per i test gratuiti. Ma dal punto di vista politico mi sono indignato per il mancato avanzamento di altre questioni. Per esempio quella relativa alle biciclette, per cui in consiglio cittadino manca semplicemente il coraggio.
In materia di queerness, Zurigo ha già ottenuto molti risultati. Cosa prevede l’agenda queer per la prossima legislatura?
Per i gay e le lesbiche abbiamo già ottenuto molto. È per questo che, quando vesto i panni di politico, parlo ormai solo di «comunità queer». In questo ambito c’è ancora molto da fare per raggiungere un maggior livello di accettazione e tolleranza verso tutte le persone queer, anche in una città aperta come Zurigo.
Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone