Tutto diverso dopo il 1968?
Alla fine di novembre, i soci di Network di Zurigo hanno partecipato a una visita guidata della mostra «Imagine 68» presso il Museo nazionale di Zurigo. È stato un evento ricco di spunti per tutti i partecipanti.
La terza mostra realizzata dai due curatori ospiti Stefan Zweifel e Juris Steiner nel Museo nazionale di Zurigo è dedicata alla generazione del Sessantotto. Con 17 soci, la sezione di Network di Zurigo ha visitato la mostra intitolata «Imagine 68» alla fine di novembre. Come ha spiegato la guida nella sua introduzione, la mostra non offre una sequenza cronologica di oggetti, ma assomiglia piuttosto a un caleidoscopio. Dopo aver guardato l’esposizione, si può dire semplificando che la mostra è suddivisa in temi: «Guerra», «Pace», «Arte» e «Femminismo». Il tema della guerra comprende, per esempio, le tensioni nucleari tra gli Stati Uniti e l’URSS o la guerra del Vietnam. Un altro argomento centrale riguarda le rivolte degli studenti, dei giovani e degli operai, a Parigi come a Zurigo.
La scena artistica era dominata da Andy Warhol, che ha saputo trasformare la quotidianità in arte, ma non solo. Il Sessantotto, infatti, ha portato una vera e propria rivoluzione nel mondo dell’arte: «anything goes» sostenevano artisti come John Lennon Yoko Ono, prendendo volutamente le distanze dalla cosiddetta «arte alta». I due musicisti hanno fatto particolarmente scalpore con i loro «Bed-In for Peace», la protesta non violenta contro la guerra del Vietnam messa in atto ad Amsterdam e Montréal. A livello di design, l’elemento centrale del Sessantotto è stata la sfera, come illustrano vari oggetti della mostra.
La visita guidata si è conclusa con uno sguardo al femminismo: accanto alle immagini delle marce per il voto alle donne anche in Svizzera, si possono ammirare nel museo zurighese vari esempi di arte femminista.
Dopo la visita, i soci di Network hanno partecipato a una vivace discussione con la guida del museo: per tutti il Sessantotto è sinonimo di trasformazione perché ha permesso di rimuovere vincoli sociali ormai superati, come il divieto del concubinato. Alcuni aspetti, tuttavia, come il diffondersi di uno stile antiautoritario nel campo dell’educazione, meritano oggi un giudizio critico.
Per Network di Zurigo, la prossima visita al museo si terrà alla fine di gennaio: l’appuntamento è al Museo Rietberg, dove sarà possibile conoscere meglio il buddismo grazie alla mostra intitolata «Nächster Halt Nirvana» (Prossima fermata Nirvana).
Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone