Il nuovo socio di network, Benjamin Märkli, lavora al Tribunale amministrativo federale e ama la varietà. Nell’intervista parliamo di fitofarmaci, fondue chinoise e Thomas Mann.
Benjamin, dal 2021 lavori come cancelliere al Tribunale amministrativo federale. Di quali argomenti ti occupi ogni giorno?
Economia, concorrenza e istruzione. Questi sono i temi della seconda sezione del Tribunale amministrativo federale, che è responsabile per i ricorsi contro le decisioni dell’intera amministrazione federale. Questa sezione è suddivisa in otto aree specializzate. Finora ho avuto a che fare con una metà di queste aree, dall’estate scorsa mi occupo delle altre quattro.
Quali capacità devi avere per questo lavoro?
Bisogna avere un atteggiamento aperto e essere pronti a immergersi in argomenti nuovi che non hai mai affrontato prima d’ora. Dalla legge sui cartelli, passando per l’indennità per il lavoro ridotto, fino ai prodotti fitosanitari e all’allevamento degli animali: non manca nulla. Ed è proprio questo che mi piace: il lavoro è vario e di rilevanza pratica. Ha qualcosa a che fare con la vita quotidiana.
Ti sei impegnato a lungo nel parlamento giovanile di San Gallo e nel 2012 sei stato persino presidente di questo organo speciale. Cosa ti ha motivato a farlo?
Da un lato, preparare una sessione giovanile è una sfida interessante già solo sul piano organizzativo. Dall’altro, è emozionante sentire «il polso dei giovani», dare voce ai giovani e nello stesso tempo trasmettere loro solide conoscenze politiche.
Ma i parlamenti giovanili possono davvero cambiare qualcosa?
Sì, succede! Quella era sempre la seconda parte del mio lavoro: preparare e accompagnare le richieste nel Consiglio direttivo. Molto spesso sono temi legati all’istruzione che interessano i giovani, per cui si collabora di conseguenza insieme al Dipartimento dell’educazione. Vi sono anche spesso mozioni nel Consiglio cantonale che fanno riferimento al parlamento giovanile. Queste sessioni vengono prese molto sul serio.
Ma tu non hai mai fatto politica?
Io sono una persona molto interessata alla politica, ma in modo o nell’altro non sono mai riuscito a impegnarmi in un partito, no.
Adesso però sei socio di network nella regione Svizzera orientale/Liechtenstein. Ti senti a tuo agio qui?
Molto. Ma lo sapevo già, perché conoscevo già molti soci del gruppo regionale. Mi fa sempre molto piacere partecipare agli aperitivi.
Cos’altro ti piace fare nel tuo tempo libero?
Tra le altre cose, leggere e scrivere.
Ma lo fai già tutto il giorno!
È vero, quindi dopo il lavoro non sono sempre così motivato a farlo. (ride)
Che cosa ti piace leggere?
Saggistica, ma spesso anche romanzi che mi vengono consigliati o che ho scoperto da solo. Mi piace molto Thomas Mann.
«La morte a Venezia»!
È stata davvero la prima opera che ho letto di lui, mi piace molto. Invece «La montagna incantata» l’ho trovata a volte un po’ difficile da digerire…
Comprensibile.
Questi contrasti sono notevoli: a volte Thomas Mann è così leggero e facile da leggere. Ci sono poi delle parti che sono pesanti e molto filosofiche.
Ormai ci avviciniamo alla stagione dell’Avvento: hai già prenotato la tua cena di Natale?
Sì, si terrà il 19 dicembre e non vedo l’ora di parteciparvi! Organizzo anch’io ogni anno una cena di Natale con gli amici al Café Gschwend, che è gestito da un socio di network e dove c’è semplicemente la migliore fondue chinoise!