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Gay in terza età 7.8.20

Espenhof: una residenza per anziani tutta arcobaleno

l’associazione queerAltern e la città di Zurigo presentano il progetto Espenhof.
l’associazione queerAltern e la città di Zurigo presentano il progetto Espenhof.

Fra cinque anni potranno essere occupati i primi appartamenti per la terza età riservati alla comunità LGBTI nel complesso «Espenhof». L’associazione «queerAltern» lavora a stretto contatto con la città di Zurigo.

Il 7 luglio è stato presentato al pubblico il progetto per trasformare il complesso Espenhof all’insegna della diversità. Il consigliere comunale zurighese Andreas Hauri e altri rappresentanti del dipartimento municipale per la salute e l’ambiente, e l’associazione «queerAltern», fondata nel 2014, sono lieti che il progetto abbia preso finalmente una forma concreta. Anche i soci di Network Vincenzo Paolino, Dieter Achtnich e Basil Spiess (membri di «queerAlteren») hanno contribuito in modo significativo a questo passo.

Basil afferma: «Prima del progetto Espenhof abbiamo esaminato varie altre residenze, idee e collaborazioni con promotori privati. Ma alla fine la cooperazione con la città di Zurigo è risultata la più promettente per la nostra visione.»

Di fatto abbiamo la città di Zurigo si è dimostrata un partner ideale: insieme all’associazione «queerAltern» e ai centri di assistenza della città di Zurigo, la fondazione per gli appartamenti per terza età della città di Zurigo (Stiftung Alterswohnungen) sta progettando uno spazio abitativo e vitale per i membri più anziani della comunità LGBTI. Dal 2025 un progetto pionieristico unico sarà realizzato nel complesso residenziale «Espenhof» del quartiere di Albisrieden: qui uno dei tre immobili residenziali è riservato ai membri più anziani della comunità queer. È prevista l’elaborazione di un’offerta completa per gli anziani, con un passaggio graduale dall’abitazione indipendente, alle offerte di supporto fino al ricovero stabile nella residenza, se necessario.

Basil afferma: «Il nostro progetto è completamente nuovo per Zurigo, anzi per tutta la Svizzera. Sappiamo che a Berlino e Vienna tali progetti suscitano molto interesse. La nostra associazione ha ora 350 soci.» Basil calcola che per far sì che il progetto per «gay in terza età» possa svilupparsi a livello di comunità a Zurigo occorrono almeno 20 appartamenti con due o tre strutture residenziali che forniscono cure assistenziali. Il suo compito di architetto consulente è stato quindi anche quello di effettuare i vari studi di fattibilità al fine di esaminare le sedi, gli spazi disponibili, il livello dei prezzi di affitto e le possibilità di realizzazione. Lui e gli altri fautori sono convinti che il progetto funzionerà all«Espenhof» e che le prime persone della comunità vi si trasferiranno presto.

«Per noi è sempre stato importante non essere isolati, ma visibili e capaci di sostenerci a vicenda», aggiunge Basil. All’«Espenhof» è molto importante stare insieme. «Gli stili di vita arcobaleno saranno i consueti e le caratteristiche dell’ambiente da cui provengono gli abitanti – queer e sociale – saranno integrate nella vita quotidiana, secondo l’idea di una caring community. Persone con storie simili si sosterranno a vicenda.»  L’intento è quello di creare un luogo affascinante, dove la gioia di vivere queer possa essere condivisa con tutte le persone e possa quindi contribuire alla diversità nell’ambiente urbano, tramite eventi da realizzare nei giardini interni o nella sala comune del complesso, per esempio.

Al momento non è ancora possibile iscriversi per un posto all«Espenhof» perché l’intera procedura d’iscrizione non è stata ancora definita. Poiché si tratta di un progetto residenziale urbano, i futuri abitanti devono risiedere nella città di Zurigo da almeno due anni prima dell’iscrizione.

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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