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Riunione del Consiglio direttivo allargato 12.8.19

Focus su «Gay e salute»

Alla riunione del Consiglio direttivo allargato a Berna, il Consiglio direttivo, i responsabili delle regioni e delle commissioni hanno parlato dei temi attuali di Network. In una doppia intervista Daniel Seiler e Yann Lavenu commentano anche le loro imminenti dimissioni.

Sabato 20 luglio si è riunito a Berna il Consiglio direttivo allargato che oltre ai membri eletti del Consiglio direttivo comprende anche i responsabili delle regioni e delle commissioni. A ogni responsabile era stato chiesto di presentare alla riunione una panoramica e una visione d’insieme della propria area di responsabilità. Il presidente Daniel Seiler e il vicepresidente Yann Lavenu hanno risposto alle domande principali.

Quali sono gli input delle regioni e delle commissioni rilevanti a livello nazionale?
Tutte le nostre regioni e commissioni stanno facendo un ottimo lavoro. Sarebbe difficile sottolineare l’uno o l’altro aspetto. Ringraziamo tutte le direzioni regionali per gli eccellenti programmi di cui si fanno promotori e le commissioni per la serietà del loro impegno.

Desideriamo aggiungere solo che stiamo cercando ambasciatori per il nostro label Swiss LGBTI. Al momento abbiamo trovato due ambasciatori: Frank Preuss per la regione Svizzera centrale e Raphaël Hatem per la regione Losanna. Mentre per le altre regioni siamo ancora alla ricerca. Gli ambasciatori svolgono un ruolo chiave e fungono soprattutto da collegamento. Ogni ambasciatore esamina le organizzazioni e le aziende della sua regione che potrebbero essere idonee a ricevere il label e si occupa della prima fase di acquisizione prima di segnalare le aziende candidate al nostro punto di contatto. Gli interessati sono pregati di contattare la segreteria all’indirizzo sekretariat@network.ch.

Il Consiglio direttivo ha deciso di dare maggiore rilievo al tema della «salute» nell’agenda di Network. Che cosa significa questo in termini concreti per le regioni e le commissioni?
In un primo passo il Consiglio direttivo allargato intende sensibilizzare l’opinione pubblica sul tema «Gay e salute». Il responsabile regionale di Basilea Michael Steuerwald, che in veste di medico ha molto a cuore l’argomento, ha fornito durante l’incontro una valida panoramica sul tema. Dopo l’approvazione da parte del Consiglio direttivo e del Consiglio direttivo allargato provvederemo ad elaborare un piano entro la prossima riunione di novembre per definire come tratteremo questo importante argomento a livello di associazione.

È stata avanzata la proposta di sopprimere la funzione di presidente di giornata all’Assemblea generale: è stata approvata?
La proposta della regione di Berna ha ottenuti molti consensi. Il Consiglio direttivo allargato è del parere che il presidente di giornata non sia effettivamente indispensabile e ha sostenuto in linea di principio la proposta. Ritiene, tuttavia, che spetti al Consiglio direttivo decidere se avere o meno un presidente di giornata. Per questo motivo non vi è stata una votazione formale in merito.

Yann, tu hai annunciato che alla prossima Assemblea generale di Bad Ragaz ti dimetterai dal Consiglio direttivo. Da quanto tempo sei socio di Network e da quando fai parte del Consiglio direttivo?
Sono socio di Network, a Basilea, dal 2012 anche se conosco l’associazione già dal 2009. All’epoca avevo svolto uno stage di un semestre nell’industria farmaceutica. Network e soprattutto i soci di Network di Basilea sono stati fra i motivi per cui dopo gli studi mi sono stabilito nella città renana.

Perché pensi di dimetterti nel 2020?
Faccio parte del Consiglio direttivo dall’Assemblea generale del 2015 a Lucerna e, dalla stessa data in poi, sono a capo della commissione «Mondo del lavoro». Quando si svolgerà l’Assemblea generale di Bad Ragaz nel 2020, sarò stato membro del Consiglio direttivo di Network per cinque anni – cinque anni di intenso lavoro e soprattutto molto arricchenti! Ora, però, è arrivato per me il momento di dedicarmi di più al mio lavoro.

Guardando indietro, cosa o quale argomento ti ha segnato maggiormente durante il tuo mandato?
Non saprei citare un argomento o una cosa in particolare. Direi che sono rimasto colpito soprattutto dalla collaborazione, lo spirito di iniziativa e il grande impegno con cui i nostri soci partecipano alla vita dell’associazione, nonostante siano attivi anche professionalmente. Questo è ciò che mi ha maggiormente impressionato; me ne sono accorto solo quando sono stato eletto nel Consiglio direttivo e sono entrato a far parte della commissione.

Nel Consiglio direttivo sei considerato «Mister Label». Continuerai a lavorare per lo sviluppo del label Swiss LGBTI o ti ritirerai completamente?
Sono molto curioso di vedere come il label si svilupperà ulteriormente in futuro, ma è giunto per me il momento di passare il testimone.

Secondo te perché c’è bisogno di un’associazione come Network?
I soci di Network sono molto legati alla causa e si danno molto da fare, sia nel mondo del lavoro che nella società. Inoltre, paghiamo una quota associativa che permette all’associazione di realizzare progetti significativi e a lungo termine. Siamo pertanto un elemento di collegamento importante tra le organizzazioni mantello e le imprese. Ci assumiamo questo ruolo e siamo davvero «persone in grado di smuovere le acque» come è stato detto in passato.

Daniel, all’ultima Assemblea generale di Interlaken anche tu hai annunciato le tue dimissioni e precisamente per il 2021. Perché questo annuncio con due anni di anticipo?
Non so se sia utile o meno annunciare le proprie dimissioni con due anni di anticipo. I pareri sono discordi. Mi preme dire però che la mia decisione di dimettermi nel 2021 risale già a un po’ di tempo fa e non ha niente a che fare con la mia malattia. Ho comunicato le mie dimissioni sin d’ora per vari motivi.

  • Innanzitutto per garantire una certa trasparenza.
  • E poi, l’esperienza dimostra che non è semplice trovare soci pronti ad assumersi delle cariche in generale, a maggior ragione se si tratta del ruolo di presidente.
  • E poi ritengo che sia importante affiancare il più possibile il proprio successore designato senza trovarsi sotto pressione.

Il Consiglio direttivo ha già iniziato a cercare un successore? Come funziona precisamente questo processo?
La questione è stata discussa nell’ultima riunione del Consiglio direttivo. Ho suggerito al Consiglio direttivo di chiedere aiuto ai miei due predecessori, Oliver Fritz e Luzius Sprüngli. Chi conosce la carica di presidente meglio di coloro che l’hanno già ricoperta? Sono due figure molto forti nella nostra organizzazione: un aspetto ideale per sostenere il Consiglio direttivo nella ricerca di nuovi candidati. Oliver e Luzi si sono messi a disposizione e ciò mi ha fatto molto piacere. L’idea è stata presentata anche al Consiglio direttivo allargato, che l’ha trovata valida e l’ha sostenuta all’unanimità.

Quali sono nello specifico le sfide che Network e i suoi soci dovranno affrontare?
Il contributo alla vita dell’associazione da parte dei soci, in particolare dei membri del Consiglio direttivo, delle commissioni e delle direzioni regionali, è enorme e tutt’altro che ovvio. Questo impegno rappresenta secondo noi il fondamento di Network, su cui poggia il successo mietuto dall’associazione nel corso degli anni. In futuro sarà molto importante curare questo aspetto che è di per sé una sfida. E per curare non intendo dire amministrare. Network riesce sempre a occuparsi di nuove tematiche e a portarle avanti con successo. Insieme al Consiglio direttivo allargato, il Consiglio direttivo affronta in primo luogo le più svariate sfide che si presentano. Ma, come ho spiegato in occasione dell’Assemblea generale di Interlaken, oltre a seguire il lavoro nelle regioni, attualmente l’attenzione e le risorse disponibili sono rivolte principalmente alle questioni politiche e al lancio sostenibile del label LGBTI.

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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