Aller au contenu principal

Elezioni 2019 6.11.19

Gioco più facile per gli interessi della comunità

La Svizzera ha votato. Grazie al successo dei Verdi, il Consiglio nazionale potrebbe diventare molto più favorevole alle tematiche LGBTIQ. Hans-Peter Fricker della CoPo riassume qui i punti salienti.

Il 20 ottobre si è votato per il rinnovo del Consiglio nazionale e per il rinnovo della prima parte del Consiglio degli Stati. Durante questa tornata elettorale i partiti ecologisti sono riusciti a trarre beneficio dalla sensibilizzazione generale sul tema del «cambiamento climatico». In seno al Consiglio nazionale il Partito ecologista svizzero ottiene 17 seggi supplementari (in totale 28) e i Verdi liberali saranno rappresentati da 16 deputati (più 9). Ma il risultato elettorale non è positivo solo per l’ambiente: la CoPo e altre associazioni della comunità sperano che da un parlamento più liberale e progressista – come quello di recente elezione – possano scaturire anche nuovi impulsi per l’universo LGBTIQ.

Pink Cross definisce la netta avanzata di Verdi e Verdi liberali – due correnti dichiaratamente favorevoli alle questioni LGBTIQ – una «pietra miliare per la nostra causa». Anche Hans-Peter Fricker della Commissione politica (CoPo) di Network è soddisfatto: «Fondamentalmente ora ci aspettiamo tempi migliori e speriamo che le nostre rivendicazioni siano approvate più facilmente dalle istanze politiche.» E poi, come sottolinea ancora Hans-Peter, siamo felici perché, con i consiglieri federali Angelo Barrile (PS, ZH) e Hans-Peter Portmann (PLR, ZH), sederanno in Parlamento anche in futuro due soci di Network. A loro vanno le nostre congratulazioni! Ma ci sono anche delle note dolenti: «Purtroppo, il socio di Network Martin Naef (PS, ZH) non è stato rieletto per una manciata di voti e a causa della perdita di seggi del suo partito risulta al primo posto fra i candidati sostitutivi. Speriamo che possa subentrare al più presto.» Con le dimissioni di Claude Janiak (PS, BL) dal Consiglio degli Stati, Network attualmente non è più rappresentata direttamente nella Camera alta. Ma almeno nella Camera bassa hanno preso posto due nuovi membri della comunità che hanno fatto di recente coming out: Damien Cottier (PLR, NE) e Nicolas Walder (Verdi, GE).

Le richieste delle associazioni LGBTIQ al nuovo Parlamento includono tra l’altro i seguenti punti: matrimonio per tutti, accesso alla donazione di sperma per le coppie di donne, rilevazione sistematica e lotta contro i crimini d’odio, divieto di terapie di conversione e meno ostacoli burocratici alla modifica dell’iscrizione del sesso nei registri dello stato civile. «Queste nostre richieste – conclude Hans-Peter – saranno sottoposte ora gradualmente ai nuovi deputati.»

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

iscrizione alla newsletter