fbpx Aller au contenu principal

Mondo del lavoro 8.12.20

Il label Swiss LGBTI: una storia di successo

A oggi 21 aziende hanno già ricevuto il label Swiss LGBTI. E a queste se ne aggiungeranno molte altre: il questionario è stato infatti rivisto e adattato alle esigenze delle piccole imprese, in modo che anche loro possano presentare domanda. Chi desidera contribuire a questa storia di successo, ora può entrare a far parte del core team.

Prima di arrivare alla conferenza stampa ufficiale del 13 giugno 2018 durante la quale veniva presentato al pubblico svizzero il label Swiss LGBTI, la strada era stata molto lunga. Come ricorda il presidente Daniel Seiler: «Interagire con le numerose organizzazioni partner con cui volevamo creare questo label ha appesantito inizialmente il progetto causando continui ritardi.» Per questo a un certo punto il presidente mise tutti davanti alla necessità di compiere presto dei passi concreti, altrimenti Network si sarebbe chiamata fuori dal progetto. «Insieme ai nostri colleghi di Wybernet abbiamo poi trovato una soluzione costruttiva e abbiamo fatto nascere il label in tempo utile. Con le nostre due associazioni il label è in buone mani», afferma Daniel. «Chi si sarebbe dovuto occupare delle questioni legate al mondo del lavoro se non Wybernet e Network?» chiede, e afferma con decisione: «Questo tema è semplicemente nel DNA delle nostre due associazioni ed è un nostro interesse peculiare!»

Il membro del core team Moreno della Picca aggiunge: «Con un totale di 21 aziende già premiate, possiamo tranquillamente affermare che la nostra creatura ora sa camminare sulle proprie gambe e si sta facendo un nome nel mondo del lavoro svizzero.»

Tuttavia, a differenza di altri progetti, che hanno un inizio e una fine, il label deve essere seguito perennemente: «Se non ce ne prendiamo cura con costanza, il label muore o perde il suo significato», avverte Daniel.

Moreno e Daniel sono orgogliosi perché, nonostante il coronavirus, quest’anno sono state raggiunte tappe importanti: dopo aver assegnato per due volte il label ad aziende della Svizzera tedesca, la scorsa estate per la prima volta hanno ottenuto il riconoscimento anche alcune aziende della Svizzera romanda e da adesso il label è aperto anche alle piccole imprese. Poiché, come aggiunge Moreno: «Il questionario è stato rivisto e adattato alle esigenze delle piccole imprese. Ora anche un’azienda con meno di 15 dipendenti può candidarsi e ottenere questo riconoscimento.»

Oltre al rilancio del sito web, per il 2021 è prevista una campagna di marketing rivolta principalmente alle piccole imprenditrici e ai piccoli imprenditori, per incoraggiarli a ottenere il label. «L’appello, ovviamente, è rivolto anche a tutti noi soci di Network, non solo ai proprietari di un’azienda», afferma Daniel. Secondo lui i soci delle due associazioni che hanno dato i natali al label, Wybernet e Network, dovrebbero dare il buon esempio e richiedere il label per la propria azienda o farlo conoscere al proprio datore di lavoro.

Aiuto cercasi

Il label è autosufficiente sotto il profilo finanziario e con il tempo è diventato un prodotto di successo la cui gestione richiede un impegno che va oltre le forze del core team. Come spiega Moreno: «Il processo che abbiamo generato ha assunto tali dimensioni che avremmo bisogno di ulteriori forze per portarlo avanti. Solo insieme possiamo garantire che il label Swiss LGBTI possa proseguire sulla strada del successo.» Daniel concorda con l’appello fatto da Moreno e aggiunge: «Dopo questo primo periodo molto intenso, il label potrebbe trarre beneficio da nuove forze e idee inedite. Quindi, se qualcuno ha voglia di dare nuovi impulsi al futuro del label, questo è il momento giusto!» Gli interessati possono rivolgersi direttamente a Moreno o a Daniel.

Inoltre, siamo sempre alla ricerca di nuovi ambasciatori del nostro label per farlo conoscere alle aziende. «Questo è un compito importante: in fondo è in questo modo che noi, come associazione, possiamo favorire la comunicazione di quanto ci sta a cuore. Facciamo in modo che Network sia conosciuta là dove è importante che lo sia: nel mondo del lavoro», conclude Daniel.

Testo: Michel Bossart

 

iscrizione alla newsletter