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Norma penale contro il razzismo 12.5.20

«Non cambierà molto»

L’unico che dopo il 1° luglio potrà continuare a discriminare impunemente gli omosessuali sarà il legislatore. Per tutti gli altri, da quella data la norma penale contro il razzismo sarà estesa ai casi basati sull’orientamento sessuale. Il socio di Network Thomas Geiser ci spiega come stanno le cose.

Il diritto penale svizzero protegge le persone da varie forme di discriminazione, per esempio punisce chi denigra pubblicamente una persona o un gruppo di persone per l’appartenenza a una determinata razza, etnia o religione. Il 14 dicembre 2018 il Parlamento ha deciso di estendere all’orientamento sessuale la norma penale antirazzismo. Contro tale estensione era stato lanciato il referendum ma il 9 febbraio l’elettorato ha accettato chiaramente la norma penale modificata con il 63,1% dei voti.

Come comunicato dal Consiglio federale, l’attuazione dei due articoli modificati del Codice penale e del Codice penale militare non richiede provvedimenti specifici né a livello federale né a livello cantonale. La modifica dei due codici entrerà in vigore il 1° luglio 2020. Così ha deciso il Consiglio federale nella sessione del 3 aprile.

Il socio di Network Thomas Geiser, professore emerito di diritto privato e commerciale all’Università di San Gallo, risponde ad alcune domande su questo tema.

Thomas, a partire dal 1° luglio è vietato discriminare gli omosessuali. Da quel momento potranno fare tutto quello che fanno le persone eterosessuali, come ad esempio donare il sangue?
Purtroppo le cose non cambieranno così rapidamente. Prima è necessario che la norma entri in vigore, poi potrebbe effettivamente diventare difficile per il servizio trasfusionale escludere gli omosessuali dalle donazioni di sangue. Se il servizio trasfusionale impedisse alle persone di colore di donare il sangue si solleverebbe immediatamente un polverone. Eppure non sarebbe una discriminazione più grave dell’esclusione degli uomini gay.

E sposarsi?
In questo caso è necessario prima modificare la legge. Il legislatore può continuare a discriminare impunemente anche dopo l’adozione della nuova legge. Neanche le diverse età di pensionamento sono compatibili con il divieto di discriminazione, eppure continuano ad essere applicate.

Anche la «discriminazione d’ufficio» è però una forma di «denigrazione pubblica». Ora è possibile procedere legalmente contro gli articoli di legge omofobi?
Per quanto riguarda il diritto cantonale, era già possibile farlo in virtù del principio costituzionale dell’uguaglianza giuridica. La nuova disposizione non ha cambiato nulla in tal senso. Il legislatore federale non ha il diritto di violare impunemente la Costituzione, eppure riesce a farlo. Non abbiamo un tribunale che verifichi la costituzionalità delle leggi federali. A questo proposito non è cambiato niente.  Tuttavia, il legislatore avrà molte più difficoltà ad attuare o mantenere leggi politicamente discriminatorie.

Gli insulti erano già proibiti prima. Cosa cambierà concretamente per la nostra comunità dal 1° luglio?
Di fatto non dobbiamo sopravvalutare la portata di questa riforma. In molti casi, non cambia nulla. Tuttavia, se ora qualcuno si rifiuta di fornire un proprio servizio destinato al pubblico a una persona o a un gruppo di persone a causa del loro orientamento sessuale, è punibile per legge. Perciò un ristorante o un hotel non possono negare l’accesso ai gay a causa del loro orientamento sessuale. Nel caso della donazione di sangue la questione potrebbe essere diversa, perché l’accettazione di una donazione di sangue non costituisce un servizio. È piuttosto un’offerta di sangue. Da un punto di vista pratico potrebbe essere utile rendere punibili coloro che diffondono pubblicamente ideologie mirate alla denigrazione o la diffamazione sistematica di persone con un particolare orientamento sessuale. Il che potrebbe mettere in difficoltà alcuni ambienti religiosi quando demonizzano, in senso letterale o figurato, le relazioni tra persone dello stesso sesso. Vedremo come reagiranno i tribunali in questi casi.

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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