«Penalizzazione fiscale delle coppie sposate» 7.2.20
Nuova iniziativa, ma senza definizione di matrimonio

Il PPD ritira l’iniziativa «Penalizzazione fiscale delle coppie sposate» basata su una definizione discriminatoria del matrimonio e lancia una nuova iniziativa. Sebbene il testo dell’iniziativa non sia ancora noto, si può presumere che non conterrà nessuna definizione di matrimonio.
Il PPD non si arrende, ma questa volta le cose andranno per il verso giusto. Due settimane dopo l’ennesimo fallimento di un disegno di legge presentato in parlamento dal PPD, il partito di centro desidera esplorare nuovi modi per ottenere l’abolizione della penalizzazione fiscale delle coppie sposate. Ricordiamo che nel 2016 l’iniziativa del PPD per abolire la penalizzazione fiscale delle coppie sposate non passò per una manciata di voti. Uno dei motivi del fallimento fu la definizione eterosessista di matrimonio, che con il referendum sarebbe stata introdotta nella Costituzione federale. L’anno scorso il Tribunale federale ha annullato il risultato del voto a causa della diffusione di informazioni errate da parte della Confederazione. Una decisione che ha lasciato a lungo nell’incertezza: il popolo sarebbe stato chiamato ripetere la votazione con la stessa formulazione? Nel frattempo vi è stato un ripensamento generale sulla definizione di matrimonio, anche all’interno del PPD: la direzione del partito ha deciso di abbandonare il concetto di matrimonio inteso esclusivamente come legame tra uomo e donna.
Il 5 gennaio, il presidente del partito Gerhard Pfister ha annunciato in un’intervista al telegiornale che l’iniziativa originale sarebbe stata ritirata e che la direzione del partito avrebbe presentato nuove proposte al comitato d’iniziativa. Ha spiegato che per porre fine alla penalizzazione delle coppie sposate in materia di tasse e AVS, il partito ha lanciato una nuova iniziativa, ma senza nessuna definizione di matrimonio.
Hans-Peter Fricker della Commissione politica (CoPo) è molto soddisfatto di questo cambiamento di rotta, ma precisa che l’iniziativa può essere ritirata solo dal comitato d’iniziativa e non dalla direzione del partito. «È altamente improbabile, ma teoricamente possibile, che il comitato non accetti il ritiro». Il comitato ha tempo fino al 21 maggio per esprimere il proprio parere in merito. In caso di riposta negativa, la votazione popolare dovrà essere ripetuta nella versione originale», afferma Hans-Peter. Un altro scenario, anch’esso piuttosto irrealistico, potrebbe essere che l’associazione «Human Life», che stando alle sue dichiarazioni ha raccolto oltre 15 000 firme per la realizzazione dell’iniziativa, possa appellarsi al Tribunale federale contro il ritiro dell’iniziativa e chiedere la ripetizione della votazione con il testo originale. Secondo Hans-Peter, si tratterebbe però di una misura estrema, priva di ogni senso sul piano politico.
Testo: Michel Bossart