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Assemblea generale 2020 8.8.20

Resta invariata la protezione dei dati

Per la prima volta in 24 anni di storia, i soci di Network hanno dovuto votare online sull’ordine del giorno dell’Assemblea generale. 212 soci hanno aderito a questa nuova modalità e hanno approvato (quasi) all’unanimità tutti i punti all’ordine del giorno.

I soci di Network con dirito di voto avevano tempo fino al 14 luglio per esprimersi sull’ordine del giorno della 24ª Assemblea generale. A causa delle misure adottate per contenere il coronavirus, non è stato possibile tenere l’Assemblea generale nella Svizzera orientale, come originariamente previsto, e pertanto quest’anno è stato necessario votare online. Il presidente Daniel Seiler spiega: «Naturalmente trovo peccato che non sia stato possibile generare alcun dibattito per favorire la nascita di opinioni sui singoli argomenti. Quest’anno è tutto diverso dal solito e dobbiamo accettarlo.»

Daniel è però lieto che 212 soci – vale a dire più membri di quanti aderiscano normalmente a un’Assemblea generale ordinaria – abbiano partecipato alla votazione online.

Ecco i risultati in sintesi: i soci hanno approvato sia il consuntivo 2019 sia il preventivo 2020. La quota associativa non subisce variazioni. Thomas Wehry e Peter (Pesche) Sahli sono stati eletti come nuovi membri nel Consiglio direttivo; mentre Daniel, i rimanenti componenti del Consiglio direttivo nonché i due revisori – Jürg Koller e Christian Wyrsch – sono stati riconfermati in carica per un altro anno.

Solo il punto all’ordine del giorno riguardante la trasmissione di dati personali a terzi non è stato approvato dai votanti. L’idea era che Network avrebbe avuto l’opportunità di trasmettere a terzi gli indirizzi dei soci per campagne rilevanti per la causa, come «Matrimonio civile per tutti». Anche se questo punto fosse stato approvato, ogni socio avrebbe avuto ancora la possibilità di opporsi esplicitamente alla trasmissione degli indirizzi. Come spiega Daniel: «Sebbene la maggioranza abbia approvato il punto all’ordine del giorno, per modificare lo statuto è necessaria la maggioranza di due terzi, un risultato mancato, anche se per poco.» Pertanto, anche in futuro non sarà possibile trasmettere a terzi i dati personali dei soci.

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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