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Visita alla Fondation Beyeler 16.11.22

Serata al museo: l’evoluzione di Piet Mondrian

Concentrati
Concentrati

La sera del 3 ottobre la Fondation Beyeler di Basilea ha riaperto i battenti in esclusiva per Network. I visitatori hanno potuto ammirare le opere del versatile pittore olandese Piet Mondrian.

Nella commedia cinematografica «Una notte al museo», dopo la chiusura serale, tutti i reperti museali prendono vita. Un tale spettacolo esiste solo nei film di Hollywood. Tuttavia, anche nella vita reale, visitare un museo al di fuori degli orari di apertura ha il suo fascino. Almeno secondo quanto afferma il responsabile regionale di Basilea, Michael Steuerwald. «Si è molto più concentrati e non ci si lascia distrarre dagli altri visitatori», sostiene.

Una visita guidata entusiasmante
Michael è quindi particolarmente contento che la Fondation Beyeler una sera di inizio ottobre abbia riaperto i battenti in esclusiva per il gruppo di Network, composto da 18 persone. È già la terza volta che il gruppo regionale di Basilea visita il rinomato museo d’arte: dopo Picasso e Hopper, questa volta era in programma una visita privata alla mostra «L’evoluzione di Piet Mondrian» con opere del pittore olandese Piet Mondrian (1872-1944).

È sempre impressionante il modo in cui la Fondazione Beyeler recupera opere provenienti da tutto il mondo e organizza una mostra coerente e strutturata in modo logico. Anche per la guida del museo, che ha parlato con grande passione ed entusiasmo, Michael esprime solo parole di elogio.

Verso l’astrattismo
Finora Michael conosceva soprattutto il linguaggio astratto di Mondrian, che ha reso l’artista particolarmente famoso. Michael chiama le opere «quadri di scaffali» e si scusa per il termine che suona un po’ dispregiativo. Ma in realtà, le immagini costituite esclusivamente da superfici colorate e linee orizzontali e verticali ricordano proprio degli scaffali. Mondrian fondò questo stile in un saggio nel 1920, attribuendogli il nome di «neoplasticismo».

Tuttavia, l’artista ebbe un passato molto meno astratto. Ricevette una formazione artistica classica, perseguendo lo stile dei vecchi pittori olandesi. Successivamente trasse ispirazione dall’espressionismo, mostrando chiari influssi di Van Gogh. Nel 1911 si recò a Parigi, dove si avvicinò al cubismo, compiendo un grande passo verso l’astrazione. I «quadri di scaffali» furono praticamente il culmine di questo sviluppo. 

Mulini a vento, sili e alberi
«Non riesco a immaginare quali opere questo artista avrebbe regalato alle generazioni successive se non fosse morto prematuramente di polmonite», afferma Michael. «Il fatto che Mondrian fosse un fumatore non gli ha consentito di vivere a lungo», a parlare non è solo Michael in veste di amante dell’arte, bensì anche il medico che è in lui.

Nella mostra «L’evoluzione di Mondrian», il gruppo ha potuto vivere da vicino questo incredibile viaggio attraverso gli stili più svariati. Le stanze erano assegnate alle singole fasi, ma creavano anche riferimenti tematici. Mulini a vento, sili e alberi sono motivi ricorrenti in Mondrian. Così Michael ha ritrovato il suo quadro preferito della mostra «L’albero rosso» anche in forma decostruita nel quadro astratto «Composizione con rosso, giallo, blu e nero».

La direzione regionale si rinnova
Michael ha anche una comunicazione che riguarda il suo lavoro all’interno del gruppo regionale di Basilea: dopo quattro anni, infatti, lui e il suo team direttivo si ritireranno in occasione dell’assemblea regionale del 13 febbraio. I successori sono già stati nominati. È giunto il momento che nuove persone con molta libertà creativa realizzino le proprie idee. Il nuovo responsabile regionale ha già composto il suo team e ne darà comunicazione a tempo debito.

Il suggerimento di Michael per la ricerca del successore: mostrare sempre quanto sia divertente questa carica. Appassionarsi apertamente al suo lavoro e agli eventi non è stato difficile per lui. La mostra di Mondrian è un ottimo esempio dei vantaggi che porta l’associazione: «Partecipare semplicemente a una visita guidata insieme a persone fantastiche, senza una conferenza o altri noiosi impegni: tutto questo non si trova in nessuna associazione artistica e nemmeno nella vita professionale», afferma Michael. «Tutto questo è possibile solo se sei socio di Network!»

Testo: Silvan Hess
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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