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Attività della CoPo 1.1.23

Contro le misure di conversione e il divieto di donare il sangue

Andy Künzler al brunch di Swiss Diversity e Coca-Cola
Andy Künzler al brunch di Swiss Diversity e Coca-Cola

Il responsabile della CoPo Andy Künzler ci spiega di cosa si sta occupando la Commissione Politica e annuncia due risultati importanti.

Per la CoPo, il risultato ottenuto con la campagna elettorale a favore del matrimonio civile per tutti rappresenta una svolta: dopo la vittoria storica e la conquista di questo diritto fondamentale per le coppie omosessuali, diversi soci di Network hanno concluso il loro mandato nella Commissione. Andy Künzler, che fa parte della CoPo dal 2017 e da un anno ne è responsabile, ha messo però in evidenza che ci sono ancora molte questioni per le quali vale la pena impegnarsi. Alla fine dell’anno la Commissione ha registrato due risultati importanti.

Revoca del divieto di donare il sangue
Da un lato c’è il divieto di fatto di donare il sangue per gli uomini che fanno sesso con altri uomini (MSM): in questo ambito permane una discriminazione, in quanto si applica un periodo di sospensione di 12 mesi. Una coppia gay deve quindi rinunciare ad avere rapporti sessuali per un anno, se vuole donare il sangue. «Non è chiaro in che modo questa regolamentazione iniqua per le persone in unione domestica dovrebbe favorire una maggiore sicurezza per le donazioni di sangue», ha scritto la CoPo in una presa di posizione di maggio, trasmessa alla Commissione della sicurezza sociale e della sanità del Consiglio degli Stati in occasione dell’imminente modifica alla legge sugli agenti terapeutici.

«Abbiamo preso contatti con la Croce Rossa Svizzera sia prima, sia dopo averla presentata», spiega Andy. La CRS ha persino partecipato a una riunione della CoPo illustrando la situazione attuale, ma non ha chiarito quale raccomandazione avrebbe dato a Swissmedic. Il segreto è stato svelato il 5 dicembre. La CRS ha presentato due varianti: una riduce a quattro mesi il periodo di sospensione per gli MSM; la seconda proposta prevede invece di equiparare in futuro gli uomini gay e bisessuali alle persone eterosessuali.

Andy non ha alcun dubbio: le pressioni politiche hanno contribuito a questo cambio di mentalità. In un comunicato stampa congiunto Network, insieme a Pink Cross e ad Aiuto Aids Svizzero, chiede a Swissmedic di attuare la seconda variante. «I criteri per donare il sangue dovrebbero basarsi sui comportamenti individuali a rischio e non sull’orientamento sessuale», spiega il socio bernese di Network.

Divieto delle misure di conversione
Prosegue anche l’impegno per vietare le misure di conversione. Finora la lotta contro quei trattamenti altamente dannosi che prevedono di «invertire» le persone omosessuali si è svolta sempre a livello cantonale. La CoPo, però, auspica che non si crei una situazione a macchia di leopardo, perciò punta a un divieto nazionale stabilito dal Codice penale.

La Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale ha riunito tre mozioni in un’unica mozione di commissione, approvata dal Consiglio nazionale il 12 dicembre 2022 con 143 voti favorevoli e 37 contrari. Ora la questione passerà alla Commissione degli affari giuridici del Consiglio degli Stati.

«Seguiamo attivamente gli sviluppi politici e facciamo squadra con Pink Cross e altre organizzazioni queer», afferma Andy. È fiducioso che il divieto venga approvato anche nella seconda camera. «Riceviamo un forte sostegno anche dal PLR», riferisce il responsabile della CoPo. Al tempo stesso si aspetta però che, come già avvenuto con l’estensione della norma penale contro il razzismo, gruppi cristiani conservatori invochino il referendum e spingano verso una votazione popolare.

Crimini d’odio e situazione internazionale
La CoPo segue inoltre un progetto contro i crimini d’odio. Stando alle parole di Andy, sono moltissimi i crimini d’odio omofobico denunciati che tuttavia restano impuniti. La Commissione sta cercando di capire in che modo è possibile fornire assistenza giuridica alle vittime di tali episodi.

Ma il suo interesse va anche oltre i confini nazionali, verso Paesi in cui le persone LGBTI godono di molti meno diritti che in Svizzera: come e dove può intervenire Network all’estero? È una delle questioni che la CoPo intende approfondire prossimamente.

Testo: Silvan Hess
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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