Insieme ad altre organizzazioni business queer, network ha sottoposto importanti quesiti a Bruxelles, dove la delegazione è stata ricevuta dalla Vicepresidente della Commissione Europea, Věra Jourová.
Non è cosa da tutti i giorni per un’associazione di un Paese non appartenente all’UE come la Svizzera poter esporre le proprie preoccupazioni direttamente a rappresentanti di alto livello dell’Unione Europea. Andy Künzler ha avuto questa opportunità alla fine di novembre: come responsabile della CoPo ha potuto sottoporre i quesiti sui diritti delle persone LGBTIQ ai massimi livelli, insieme alle organizzazioni partner dello European Pride Business Network (EPBN) e della European LGBTIQ Chamber of Commerce (EGLCC).
Il gruppo comprendeva rappresentanti delle organizzazioni business queer come EDGE, il Völklinger Kreis, il Pride Business Forum e L’Autre Circle. A Bruxelles era presente anche l’ex presidente e fondatore dell’associazione italiana EDGE, Angelo Caltagirone, socio onorario di network.
«Nulla è scontato»
«La visita è stata molto stimolante e motivante», afferma Andy Künzler. «È stato fantastico il calore con cui siamo stati accolti dai personaggi politici in quanto organizzazioni della società civile». Uno dei momenti salienti è stato l’incontro con Věra Jourová, Vicepresidente della Commissione Europea. «Non è scontato poter parlare delle nostre preoccupazioni con una persona così importante sulla scena europea».
Il gruppo ha anche avuto l’opportunità di parlare con Marc Angel (Vicepresidente del Parlamento europeo), Irene Tinagli (Presidente della Commissione per i problemi economici e monetari) e i membri francesi del Parlamento europeo Irène Tolleret e Stéphane Bijoux, tra gli altri.
Temi cari alla CoPo
«L’obiettivo della visita istituzionale – sapendo che l’Unione Europea si trova di fronte a nuove elezioni – era quello di promuovere le questioni delle persone queer, come i programmi dell’UE per la promozione dell’inclusione sul posto di lavoro, e di far conoscere le due associazioni EPBN ed EGLCC», spiega Andy. Il nostro incontro ha avuto un primo esito positivo: l’EPBN ha recentemente ottenuto una sovvenzione dall’UE per un progetto.
Andy ha anche potuto sollevare personalmente i temi cari alla CoPo nelle varie discussioni, come per esempio l’impegno di network a favore dell’unione domestica registrata per le persone queer in Ucraina che, come abbiamo riportato nella newsletter di luglio, potrebbe essere istituita a breve. «Poiché l’Ucraina vuole diventare contemporaneamente membro dell’UE, quest’ultima può a sua volta influenzare gli sviluppi e insistere sul rispetto dei suoi principi fondamentali e dei diritti umani», spiega Andy.
Beneficiare gli uni dagli altri
Non bisogna illudersi: trovandosi in un Paese non appartenente all’Unione Europea, network si trova in una posizione difficile e può solo sottoporre quesiti o avanzare rivendicazioni all’interno dell’Unione Europea in misura limitata. «Tuttavia, possiamo lavorare in rete con i nostri partner europei e trarre vantaggio gli uni dagli altri», ha continuato il responsabile della Commissione politica.
Sebbene le circostanze legali e le sfide politiche siano diverse in ogni Paese, le questioni sono molto simili quando si tratta di discriminazione o inclusione sul posto di lavoro, per esempio. «Un’idea potrebbe essere quella di ricorrere a studi e ricerche finanziati dall’Unione Europea».
Tutte le rivendicazioni sono riportate nel comunicato stampa congiunto sul sito web dell’EPBN.