fbpx Aller au contenu principal

In primo piano 18.7.22

«Le lingue permettono l’accesso ad altre culture e nuove idee»

Benjamin Petrzilka vuole abbattere per Network i confini tra le regioni linguistiche (Fonte: Benjamin Petrzilka).
Benjamin Petrzilka vuole abbattere per Network i confini tra le regioni linguistiche (Fonte: Benjamin Petrzilka).

Dal 1° maggio Benjamin Petrzilka (38 anni) è ufficialmente un socio di Network del gruppo regionale di Losanna e crede che il suo ruolo all’interno dell’associazione potrebbe essere quello di mediatore tra le diverse regioni linguistiche.

Benjamin, tu parli ben sei lingue: tedesco, francese, italiano, spagnolo, inglese e portoghese. Come hai fatto?
Dai tre ai nove anni ho vissuto insieme alla mia famiglia a Grasse, una città della Francia meridionale conosciuta in tutto il mondo per la produzione di profumi. Tornato poi nella Svizzera tedesca, durante gli anni del liceo ho partecipato a uno scambio della durata di un anno in Sudafrica, dove sono stato ospitato da una famiglia. All’università, mentre studiavo relazioni internazionali a Ginevra, grazie al programma Erasmus ho trascorso un periodo a Madrid e ho fatto anche uno scambio di un anno in Brasile. Ho sempre apprezzato molto queste esperienze e sicuramente il fatto di associarvi emozioni positive aiuta molto nell’apprendimento delle lingue.

Lavorando nel settore della comunicazione è evidente che conoscere così tante lingue è un vantaggio. Ma queste conoscenze ti sono di aiuto anche nella vita privata?
Certamente, le lingue permettono di accedere in modo diretto ad altre culture e nuove idee. Quando si impara una lingua si scopre anche una diversa concezione del mondo. E ci si rende subito conto che tutti i tradizionali cliché non rendono giustizia a queste culture, perché è tutto molto più complesso. In più, ovviamente, è più semplice conoscere nuove persone e approfondire i rapporti se si parla la loro lingua.

Il tuo multilinguismo influenzerà anche la tua attività all’interno dell’associazione?
Potrei benissimo assumere il ruolo di mediatore culturale all’interno dell’associazione, favorendo così un avvicinamento tra le varie regioni linguistiche. Ma non mi spaventano neppure le tematiche politiche, perché grazie al mio lavoro conosco bene il sistema politico e il panorama dei media in Svizzera.

Quali dovrebbero essere i prossimi obiettivi politici della comunità LGBTI in Svizzera?
Credo che negli ultimi anni si sia riusciti a ottenere diversi traguardi a livello legislativo. Ora però questi progressi devono tradursi in cambiamenti concreti all’interno della società e nella vita di tutti i giorni e, purtroppo, per il momento non è ancora così. Anche se può sembrare paradossale, è importante ascoltare anche l’altra parte e, se possibile, evitare scontri e chiusure inutili. Dobbiamo informare e cercare il dialogo, anche se a volte non è esattamente la strada più semplice.

Essendo il responsabile della comunicazione di un grande colosso del tabacco non ti tiri certo indietro neppure di fronte ai confronti più difficili. Ma davvero non ti dispiace quando incontri resistenze da molte parti?
Tutt’altro, sul lavoro mi piace portare a termine incarichi che si inseriscono in situazioni difficili dal punto di vista dell’immagine. Spesso sono quello che rimane con i piedi per terra ed è difficile che mi trovi completamente a mio agio in un mondo di sogni in cui tutto si risolve, tutti sono felici e splende sempre il sole.

Cosa fai per staccare dal lavoro?
Mi piace praticare sport all’aria aperta, ma anche viaggiare, fare giardinaggio e cucinare.

Quali sono le tue specialità ai fornelli?
Lo sminuzzato alla zurighese o i soufflé raffinati. Ovviamente se riesco preferisco usare le verdure e le erbe del mio orto. In autunno mi piace preparare la torta di noci grigionese: sono sempre molto orgoglioso di poter dire che è stata fatta con le noci del mio albero (ride).

Intervista: Silvan Hess
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

iscrizione alla newsletter