Network25 10.5.22
Network si interroga sulla propria identità

Fino al 15 maggio i soci, i simpatizzanti e gli ospiti hanno la possibilità di esprimersi sulla futura identità di Network. Donald van de Weyer del gruppo di lavoro «Network25» nota con piacere che sono già arrivate molte risposte.
Il gruppo di lavoro «Network25» si è formato dopo il retreat nazionale di Andermatt con l’obiettivo di scoprire quale identità vogliano darsi in futuro l’associazione e i suoi soci. Per farlo, è stato inviato un sondaggio nella Svizzera tedesca a fine marzo e nella Svizzera romanda a fine aprile. «Vogliamo sapere dai nostri soci cosa pensano per esempio dello slogan attuale ‹Uomini in grado di smuovere le acque› o cosa intendono con il termine ‹Dirigente›», spiega Donald van de Weyer, responsabile del gruppo di lavoro.
Il sondaggio esamina anche la questione dell’identità (sessuale) personale («Come ti definisci?») o se l’associazione debba aprirsi per esempio anche a persone non binarie. Si chiede inoltre com’è la comunicazione dell’associazione, in quali ambiti e modi Network dovrebbe impegnarsi in futuro o quali gruppi dovrebbe cercare di attirare. «Intendiamo rivolgerci per esempio ai giovani professionisti (25-35 anni), a una fascia senior (65+) o a professionisti internazionali?», chiede Donald.
Buona percentuale di risposte
Il gruppo di lavoro e il Consiglio direttivo ritengono un ottimo risultato che oltre la metà dei soci abbia già risposto al sondaggio. Soprattutto se si pensa che per compilarlo ci vogliono circa 20 minuti. «Ne è valsa la pena», è il commento di Donald alla buona percentuale di risposte. All’AG di Bad Ragaz è già stato fatto un breve resoconto delle prime tendenze. Il sondaggio è aperto fino al 15 maggio. «Anche se più della metà dei soci ha già risposto, il sondaggio è ancora aperto», assicura Donald. Tutte le risposte e gli input saranno valutati solo dopo il 15 maggio. Da lì si capirà su quali aspetti è necessario intervenire e cosa invece deve restare invariato, come spiega Donald, che aggiunge: «I risultati saranno poi presentati al Consiglio direttivo, che deciderà quali misure dovranno essere attuate, quando e da chi. Naturalmente comunicheremo dettagliatamente i risultati anche ai soci.» Se dovessero esserci cambiamenti radicali – per esempio se l’associazione si aprisse anche a donne o a persone eterosessuali – sarebbe necessaria in ogni caso una modifica dello statuto, che può essere decretata solo da un’AG.
Donald precisa infine che il nome «Network25» non evoca il nostro anniversario, ma l’anno 2025, entro il quale si prevede di concludere il lavoro sull’identità dell’associazione, che a quel punto avrà assunto il suo nuovo volto.
Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone