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In primo piano 7.8.20

Processo di affiliazione «abbreviato»

Il giornalista di Basilea Beat Stauffer è diventato socio di Network durante il periodo del coronavirus. Ci ha parlato, tra l’altro, delle motivazioni che lo hanno spinto a farlo solo ora e del Maghreb, argomento centrale della sua attività giornalistica.

Beat, da aprile sei socio del gruppo regionale di Basilea. Cosa ti ha spinto a unirti a Network?
Mi sono chiesto per tanti anni se Network facesse per me. Decisivo è stato, però, un incontro con un amico che mi ha chiesto di entrare a far parte di Network e si è anche prodigato attivamente in merito.

Hai quasi 67 anni. Perché aderire ora e non 20 anni fa?
Negli anni novanta mi sono dedicato tanto all’allora Schwulen- und Lesbenzentrum SCHLEZ (centro di gay e lesbiche) di Basilea. In seguito sono stato impegnato con il mio lavoro e spesso, come giornalista, mi trovavo all’estero. Non ho avuto semplicemente tempo per un impegno del genere.

Cosa ti aspetti dalla tua affiliazione a Network?
All’interno di Network spero di incontrare persone interessanti e di fare di tanto in tanto qualcosa con altri gay.

Come hai vissuto il processo per i simpatizzanti?
A causa della pandemia del coronavirus ho seguito un processo di ammissione «abbreviato». Tuttavia, l’ho trovato piacevole e basato sulla stima reciproca.

Nella comunità, Network ha a volte anche un’immagine un po’ elitaria perché non tutti possono partecipare. Ti dà fastidio?
Non mi infastidisce il fatto che in Network siano coinvolti soprattutto i gay con una buona formazione e coloro che ricoprono posizioni dirigenziali. Ciò che conta è che non vi regni un atteggiamento arrogante.

Sei un giornalista e specialista del Maghreb. Perché il Maghreb? Come sei giunto a questa specializzazione?
È una lunga storia su cui non posso soffermarmi dettagliatamente in questo contesto. Il «Désir de l’Orient» (mal d’oriente) ha certamente svolto un ruolo importante. Sarà stato il fascino di queste società così diverse da quelle «occidentali». Con il tempo il Maghreb è diventato così un importante «campo di lavoro» per me come giornalista e autore. Il mio ultimo libro riguarda la migrazione da e attraverso i paesi del Maghreb. Di recente ne ho parlato in una riunione di Network.

Proprio i paesi del Maghreb sono considerati piuttosto omofobi. Questo aspetto non ti ha mai intralciato?
Fino a circa 20 anni fa in Marocco e Tunisia vi era stranamente una certa tolleranza verso l’omosessualità, non a livello di leggi, ma certamente nella vita quotidiana. Purtroppo da allora le cose sono cambiate. Di recente sono quindi diventato un po’ più cauto. Ma non ho mai avuto dei veri problemi come gay.

 

Ben sapendo che la vita ha molte sfumature, vorrei comunque concludere facendoti alcune domande a bruciapelo per conoscerti meglio:

Città o campagna? Città
Musica classica o pop? Musica classica
Watson o 20 minuti? Watson
Biro o matita? Biro
Appunti o registratore? Entrambi!
Mac o PC? Mac
Auto o treno? Treno

Intervista: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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