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Congedo presidenziale 2.4.24

Come una rockstar in un farewell tour

Frank Preuss
Frank Preuss si dimette da presidente di network dopo tre anni (Foto: Imagestudio)

Dopo un mandato di tre anni, il presidente di network Frank Preuss non si ricandiderà in occasione della prossima Assemblea generale. È arrivato il momento di un’intervista.

Frank, è un’impressione o negli ultimi tempi hai presenziato a molti più eventi di network rispetto al solito? Sembri una rockstar in un farewell tour.
È vero, ma è stata una decisione presa in maniera consapevole: oltre ad essere un tour per congedarmi dai soci che mi permetterà di godermi di nuovo appieno il mio lavoro, è anche un modo per ottenere un feedback dal maggior numero possibile di soci. L’associazione è cresciuta molto negli ultimi anni e io voglio capire se nel consiglio direttivo abbiamo fatto un buon lavoro.

Come sono i feedback?
Non voglio essere io a tessere le mie lodi…

Ma se te lo chiedono, è un’altra cosa!
Ho avuto feedback molto positivi e tanti soci hanno espresso il loro apprezzamento… è una bella sensazione.

Ti mancherà tutto questo?
Certo, essere al centro dell’attenzione, ricevere apprezzamenti e complimenti, anche se ce li siamo guadagnati, mi mancherà un po’. In definitiva, però, sono semplicemente grato di aver potuto ricoprire questo ruolo per tre anni e di aver ottenuto così tanti risultati. Dopo vent’anni come socio attivo di network, è bello tornare ad essere «solo» un socio. Dopotutto, si tratta di un compito che richiede molto tempo.

Ora avrai più tempo per i tuoi hobby?
Fare rete è il mio hobby; adesso avrò più tempo per l’azienda. Ho un team di collaboratori fantastici su cui poter contare, ma penso che ora saranno contenti di vedermi un po’ più a lungo in ufficio (ride). E io non vedo l’ora.

Anche i successi politici che la comunità LGBTI svizzera ha ottenuto durante il tuo mandato sono stati motivo di soddisfazione.
Sono orgoglioso del ruolo svolto da network in questo contesto, della capacità di fare rete all’interno e all’esterno con altre organizzazioni, e dell’impegno individuale di molti soci.

Nei tuoi discorsi hai sottolineato più volte che siamo arrivati «al centro della società» e questo ci fa capire che l’appartenenza alla società è molto importante per te.
Per tutta la vita ho fatto parte, in maniera consapevole o inconsapevole, di gruppi emarginati. Mi è stata rivolta sempre la stessa domanda sul «cosa fossi»: «Cosa sei? Mancino? Non sei uno di noi. Sei gay? Non sei uno di noi». Quanto mi infastidisce tutto questo. Noi siamo semplicemente esseri umani, punto e basta. E ora siamo arrivati proprio a quel punto. Con «noi» intendo gli uomini gay e bisessuali, perché questo non vale ancora per tutte le persone LGBTI. Nel caso delle persone trans, questo processo richiede purtroppo ancora del tempo. Come uomo gay, mi sento obbligato a sostenere questo movimento.

Sei fiducioso in merito?
A volte penso che forse dovremmo adottare una tattica diversa.

Una tattica diversa?
Non mi piace questo linguaggio guerrafondaio. Oggi è difficile ottenere qualcosa «lottando». La lotta esprime negatività, la lotta crea un avversario contro cui combattere. Questo provoca incertezza nella popolazione e, nel peggiore dei casi, rifiuto. Anche i nostri Pride non devono più essere delle «dimostrazioni». Lasciateci fare festa, invitare la popolazione e dimostrare che siamo persone normali!

A proposito di «persone normali»: i presidenti degli Stati Uniti lasciano sempre una breve lettera al loro successore nello Studio Ovale. Cosa ci sarebbe scritto nella tua lettera se questa fosse una tradizione anche per network?
Magari ne scrivo una anche io. Ma in quel caso mi comporterei come i presidenti americani: il contenuto sarebbe destinato esclusivamente al mio successore.

Se dipendesse da te, sarebbe Andy Künzler. Perché?
Perché è la persona giusta per questo lavoro. Perché ha una buona rete di contatti e ha dimostrato di averne la stoffa nella CoPo. E perché rappresenta bene il ringiovanimento della nostra associazione con un volto decisamente più giovane.

Come vuoi essere ricordato nel tuo ruolo di presidente?
Che domanda interessante. Non ne ho proprio idea. Ho semplicemente cercato di fare un buon lavoro, tutto qui. Ognuno deve farsi una propria idea del mio operato. Mi sono divertito e sono riuscito a cambiare molte cose. Magari sarò ricordato proprio per questo…

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