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Fondo di solidarietà
 9.9.24

Il Fondo di solidarietà di network: un lascito anonimo ha dato vita al fondo

Fondo di solidarietà
Immagine simbolo (Foto: Mercedes Mehling / Unsplash)

Come funziona in pratica il Fondo di solidarietà di network? Il responsabile Oliver Fuchs offre uno sguardo sul lavoro della commissione del Fondo di solidarietà.

«Fai del bene e parlane», dice un famoso motto probabilmente incorniciato e appeso al muro in molte agenzie di PR. La commissione del Fondo di solidarietà di network non lavora secondo questo motto: aiuta le persone in difficoltà o le organizzazioni che si occupano di chi è in difficoltà. E non lo fa in primo piano ma dietro le quinte. Lo scorso anno ha valutato positivamente cinque delle dieci richieste ricevuto assegnando in totale 12 000 franchi.

Il Fondo di solidarietà, che è nato grazie a un lascito anonimo di CHF 50 000 destinato a questo scopo, si finanzia ormai esclusivamente con le donazioni dei soci di network. L’anno scorso, sul conto esente da imposta sono stati versati in totale quasi 1000 franchi.

Riferimento ai temi queer
Non vi sono veramente restrizioni per presentare una domanda – tuttavia, è auspicabile che il contenuto sia in linea con gli obiettivi dell’associazione network. «Ciò significa, in altre parole, che dovrebbe esservi un riferimento alla comunità LGBTI», spiega il responsabile della commissione Oliver Fuchs. Inoltre deve trattarsi di una situazione di emergenza,

che non era il caso, per esempio, quando è stata inoltrata una domanda per cofinanziare un’esposizione museale su un letterato queer deceduto. La commissione del Fondo di solidarietà ha quindi inoltrato questa richiesta al Fondo culturale.

Un progetto online in Ticino ha ricevuto invece una risposta positiva: le persone promotrici di «The deep NEsT» favoriscono la diversità e l’inclusione, offrendo una piattaforma a emozionanti storie di vita di persone LGBTI. Queste storie fungono da esempio per i membri della comunità LGBTI e le loro famiglie, dimostrando che è possibile superare paure, stereotipi e pregiudizi. Uno dei principi guida del progetto è: «La diversità è il nostro punto di partenza. L’arrivo lo scopriamo insieme». Qualcosa che network e il Fondo di solidarietà condividono volentieri.

Anche un rifugiato queer, che rischiava di essere espulso e tornare nel suo Paese d’origine omofobo, ha potuto contare sul sostegno di network: il Fondo di solidarietà gli ha finanziato l’assistenza legale.

Possibilità di ottenere aiuto rapidamente
Sebbene alla fine sia sempre il Consiglio direttivo nazionale che su raccomandazione della commissione decide sulla domanda inoltrata, network può fornire aiuto in modo relativamente rapido e flessibile. Essendo lui stesso membro del Consiglio direttivo, Oliver non aspetta sempre la prossima riunione: in caso di urgenza, prende una «scorciatoia» e raccoglie i voti dei membri per iscritto tramite e-mail.

Questo procedimento è stato utilizzato anche quando recentemente «Ukraine LGBT Military» ha ricevuto nuovamente 5000 franchi provenienti dal sottoconto del fondo, gestito congiuntamente con la Commissione Politica (CoPo), grazie alla raccolta a favore dell’Ucraina. Così facendo, è stato possibile mettere a disposizione altri kit di sicurezza multi-test per STD (la CoPo ne ha parlato durante l’assemblea generale a Locarno). «Così abbiamo risparmiato sei settimane», afferma Oliver.

Maggiore trasparenza in futuro
I membri della commissione (oltre a Oliver ci sono i soci Urs Ammann, Michael Berteld, Peter Vonarburg e Michael Walangitang) possono contare su una lunga competenza nei settori della medicina, del lavoro sociale e dell’economia per la valutazione delle domande. Indagano a fondo i retroscena della richiesta e le fonti già esistenti, anche durante un colloquio personale con le persone interessate. In futuro, inoltre, le relazioni periodiche sullo stato dei progetti sostenuti dovranno mostrare in modo ancora più trasparente come vengono utilizzate le risorse finanziarie.

«È un compito che richiede tempo, ma è bello», dice Oliver, che ha assunto l’incarico nel 2023 da Andy Künzler. Sono soprattutto le segnalazioni di successo che ci riempiono di soddisfazione. Come quando, per esempio, una persona sostenuta si è rimessa in sesto e ha rimborsato gran parte del denaro ricevuto come prestito. Oppure quando il rifugiato sopra menzionato alla fine è riuscito a restare in Svizzera.

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