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25 anni di Pink Apple 10.5.22

Un appuntamento fisso nella scena cinematografica svizzera (queer)

Il socio di Network Peter Christen fa parte del team di sponsorizzazione di Pink Apple.
Il socio di Network Peter Christen fa parte del team di sponsorizzazione di Pink Apple.

Il festival del cinema queer Pink Apple, il più grande nel suo genere in Svizzera, quest’anno ha compiuto 25 anni. Peter Christen, socio di Network, collabora con il team di sponsorizzazione e ci descrive le sfide che presenta l’organizzazione di un evento di questo tipo.

Peter, il festival Pink Apple ha quasi la stessa età di Network. Quest’anno è andata in scena la 25a edizione. Da quanto tempo fai parte dell’organizzazione, cosa ti spinge a collaborare e di cosa ti occupi esattamente per il festival del cinema queer svizzero?
Faccio parte del team di sponsorizzazione da circa un anno. In altre parole, aiuto a trovare sponsor e a mantenerli. Mi è sempre piaciuto assistere a Pink Apple: adoro la selezione di film di alto profilo e tutto ciò che circonda l’evento. Quando mi hanno chiesto se volevo collaborare alla sponsorizzazione, all’inizio non ero sicuro di essere la persona giusta. Ora invece mi sento a mio agio in questo ruolo e sono felice di contribuire alla riuscita dei festival.

Quanto è difficile trovare sponsor per un festival cinematografico queer?
I nostri due partner principali, la Banca cantonale di Zurigo e Swiss, rappresentano grandi sponsor leali e affidabili. Fortunatamente il festival può contare anche su una serie di sponsor e sostenitori regolari. Otteniamo inoltre un sostegno pubblico dalla Città e dal Cantone di Zurigo, dal Cantone Turgovia e dalla Città di Frauenfeld. Se ogni anno dovessimo cercare partner principali e sponsor sempre nuovi, sarebbe molto più difficile.

In che modo Network contribuisce a Pink Apple come associazione?
In linea di principio, Network e Pink Apple sono due associazioni indipendenti. In passato Network era quasi sempre presente con una diapositiva pubblicitaria. Se oggi è tornata a farlo lo dobbiamo al gruppo regionale di Zurigo.  Inoltre, quest’anno la Commissione politica di Network (CoPo) ha ottenuto che Milosz Prezepiórkowski, dell’organizzazione polacca Lambda Warszawa, fosse invitato al festival per parlare delle sue attività a favore dei rifugiati queer provenienti dall’Ucraina e dalla Russia, e si è fatta carico delle spese di viaggio di Milosz.  Ci sono poi legami individuali: molti soci di Network, per esempio, supportano Pink Apple assistendo alle proiezioni, oppure nel ruolo di sponsor o sostenitori.

Quali sono le prospettive future del festival?
Il festival attira sempre un folto pubblico e gode di grande considerazione presso la comunità. Perciò, credo che Pink Apple abbia ottime prospettive per il futuro.  Naturalmente se dall’oggi al domani qualcuno tra gli organizzatori o i partner principali di Pink Apple abbandonasse il progetto, la situazione si complicherebbe. Spesso, infatti, non ci si rende conto di quanto sia oneroso organizzare un festival cinematografico di questa portata. È un grande evento al cui successo contribuiscono in un modo o nell’altro circa settanta persone, molte anche svolgendo più funzioni.

I festival cinematografici queer non hanno vita facile, soprattutto nell’Europa dell’est. Network si impegna anche in questo ambito. In che modo lo fa esattamente?
Da anni la Commissione politica (CoPo) sostiene il festival cinematografico queer «Side by Side» in Russia. Nel 2015 una delegazione di Network si è addirittura recata a San Pietroburgo per assistere al festival. Ci teniamo costantemente in contatto con gli organizzatori locali e supportiamo il festival sia a livello concettuale che finanziario. È triste constatare come la situazione in Russia, da allora, sia progressivamente peggiorata. È diventato sempre più difficile riuscire a realizzare il festival. Quest’anno le principali organizzatrici di «Side by Side» sono state costrette a fuggire dalla Russia.

Ti piace anche andare al cinema?
Sì, certo, mi piacciono le proiezioni di Pink Apple ma anche il cinema in generale!  Non apprezzo molto i film d’azione e polizieschi. Mi piacciono invece i film ad ambientazione storica, su tematiche queer o i documentari.

Testo: Michel Bossart
Traduzione: Angelo Caltagirone

 

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